VOGLIO ESSERE UMANA
4 Novembre 2023
Pumahuanca, 4000 metri, Perù
Voglio essere umana
che si parli di fronzoli o che si parli di sottili mostri
di ogni dove e in ogni voto
Voglio essere umana
Farmi lasciare ergere, intuire
Farmi lasciare vacillare, impietrire, crepare, franare
Farmi lasciare errare
negli orrori, negli errori, negli odori
Farmi frutto e lasciarmi assaporare
Farmi menta e lasciare che io stessa possa odorare
Voglio essere umana
Non avere più una terra un cielo un mare o un camino
ma avere il muschio, il sottile, il profondo e il lampo
Chiedo loro il permesso che possano darmi la danza
i grandi draghi montuosi
sapendo che se non son io ad aprirne le fauci, mai nulla si lascerà domare:
Voglio essere umana
e dismettere, ringraziando del servizio lo giuro, questa forma sbattuta appuntita e dal collo abbassato che per anni e anni ho reso pelle
Ora con questa pelle ci ho fatto suono
tirandola e appoggiandola alle scritture del passato
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Madre io ti ho vista,
dai capelli rossi come i pesci, dirmi:
bentornata,
sei amata, ora.
E l’ora è scoccata.
Madre io mi spello,
o provo almeno,
senza vergogna e rancore,
perché voglio qui ora sempre
Padre ti ho incontrato
così grande e un poco abbandonato
solo e liscio tra altri grandi, dirmi:
vai,
la nebbia è passata.
E ora è toccata.
Padre io mi distruggo
mentre sorreggo le tue crepe all’umidità
ho permesso che diventassero le mie firme
perché voglio
Madre Padre voglio essere!
Voglio
Perdono,
Per amare
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Ho paura di non avere un destino
Non sapere chi sono lontano da casa
Ti allontani e che rimani? Cosa ti
Porti dietro chi sei? E i tuoi poteri? Dove sono?
Non rimane altro via da lì
Il Resto è in più o serve per altro?
Ma stai anche senza niente
Tingi
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Io sono terra ora
Toccando il tetto del mondo
Io sono grande ora
Porgendo la bandiera
Al mio drago
Lontano
Affinché io possa vederla
E liberarlo, con un bacio