SONO SOLO MAGIE
5 Luglio 2025 | Sensazioni che nascono prima di te | parte 1
C’è una sensazione particolare, precisa, che ognuno di noi si porta dietro dalla nascita, o forse da ancora prima.
È una variabile umile, unica e mortale; non è mai scontata perché ognuno ha la propria, perché parla di noi, senza saperlo.
Si presenta delicata, ma è cellularmente violenta. Persiste come le chele di un granchio che attanagliano, ma rimane docile, inconsistente, inafferrabile e inamovibile. Quando arriva, tu sei semplicemente impotente.
Se il divino ci ricorda che tutto possiamo, Lei è qui a farci sentire l’umano. Parte del tutto sì, e importanti, ma piccoli; necessari e insostituibili, ma piccoli; espansi e totali, ma piccoli. Meravigliosamente piccoli a confronto dell’Universo che ci ospita dolcemente.
L’umano, si sa, è quel piccolo diviso tra i due, quello che vive nelle parti e gioca contro se stesso a vincere un trofeo troppo grande.
(E guardaci, già distinguere umano e divino cos’è, se non divisione?!)
Nel frattempo Lei, quella sensazione, gioca a fare l’eccezione. Mentre ti attanaglia invisibile, tu, divino e umano, sei ancora di più diviso in due, perché è questo che fa: costringerti a sentire due inspiegabili, precise, contrastanti spinte. Una dualità manifesta nella simultaneità.
Ognuno con la propria sensazione e con la propria coppia di opposti, mentre tu non puoi niente.
L’umano non sa integrarle entrambe simultaneamente: infatti una parte del tuo essere si arma subito a resisterla cercando di scacciarla, e l’altra parte, quella saggia, se è brava, prova ad accoglierla e scivolarci dentro - giusto per capirle un pò di più dell’ultima volta.
L’umano non sa integrare. Il divino sì.
Una sera d’estate me ne fu svelata una diversa dalla mia - e che per la prima volta mi fece chiarezza su questa doppia faccia che Loro hanno.
La parafraso un pochino per custodirne il segreto:
“stai precipitando da un’alta scogliera verso il più profondo, ma sei simultaneamente ancora sul precipizio, già pronto nel terrore a guardarti cadere”.
Fidatevi, anche se l’abisso più profondo fa paura a tutti, questa persona non è di certo una a cui manca Coraggio.
Ed è proprio questo l’occulto: parla di te, ma su un piano a cui non puoi nemmeno accedere. Un bello scherzo del destino.
Tornando qui, con i piedi nella terra umida e tragica, quando Lei appare non puoi fare altro che ascoltare.
Mentre salendo tanto in alto, noi non apparteniamo a nessuno, né ai singoli né ai molteplici, non guidiamo né seguiamo. E questo non è un dramma. È una potenza, una preghiera, una richiesta che si applichi tutto ora e nel futuro.
Ora, se non conosci la tua, sorella o fratello, dimenticati di questo scritto. Se vuoi leggilo fino in fondo… ma all’ultimo punto, dimenticatene.
Lei per te arriverà presto perché ha bisogno di un battito di presenza nella tua vita per darti senso, almeno una volta, fosse anche solo una!
Ora, ti racconto la mia, pregna di albe lontane e tramonti di vite. Ora è così, perché una storia è solo una storia; ora è così, ma nel futuro chissà…
[continua…]