È perché ci si espone, ogni giorno, in continuazione, nella vita, che i miracoli avvengono
- e con più facilità e maestria ovunque.
Nell’Arte, nella Poesia, nella Vita.

Ex porre, Ex ponere, Porre fuori:
Metterlo in luogo deserto e lontano e ivi abbandonarlo e così,
in potenza soggetto a intemperie, non ne hai più il controllo.
Sì, la responsabilità, ma del creatore, diventa figlio a tutti gli effetti.
— Sayre

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L’ALCHIMISTA CHE TRASMUTA IL DOLORE IN MAGIA
Ortensia Macioci Ortensia Macioci

L’ALCHIMISTA CHE TRASMUTA IL DOLORE IN MAGIA

14 Maggio 2025 | Visioni poetiche e cerimoniali

Quella mattina non ero sola, almeno non nel senso comunemente inteso. Ero sola, ma non ero sola. E lo posso dire con certezza perché bevvi un infuso di melograno e tiglio - ed entrambi dicono: “dai su, non aver timore e scendi, fai incontrare gli opposti”.
E così feci.

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LA FIABA DELLA PELLE DI JUTA
Ortensia Macioci Ortensia Macioci

LA FIABA DELLA PELLE DI JUTA

8 Dicembre 2024 | tratto da II° Vortice, PELLE

Dormo a mezzaluna, come ogni notte.
Sono un corpo ocra, un sacco di juta, questo fanno i sacchi la notte: dormire a mezzaluna, senza alcuna occupazione.
Mi sveglio di soprassalto, come ogni mattina, perché non so bene chi sono.

Prego l’albero, la Conoscenza, prego le sue fronde e i suoi rami, affinché mi possano indicare la direzione.
Mangio: forse un limone, giallo come me, ma né la sua polpa né il suo succo entrano davvero in me; perché son

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IL PIACERE DI ESSERE RIFLESSI
Ortensia Macioci Ortensia Macioci

IL PIACERE DI ESSERE RIFLESSI

16 Novembre 2024 | Full moon in Valle Sagrado, Perù

Ho scelto di crescere in riva a un lago perché lui mentre ti abbraccia riflette. Riflette, ti riflette, ti fa riflettere, si fa riflettere. È una culla, uno specchio, un’altare.

Il mare non fa questa cosa, ne tanto meno l’oceano: non ti abbraccia né riflette. Fanno un’altra cosa loro, loro fanno i grandi che parlano di cose da grandi.

I laghi possono essere larghi, ma mai troppo grandi.
I laghi sono nei.

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ALESSANDRIA D’HYPAZIA
Ortensia Macioci Ortensia Macioci

ALESSANDRIA D’HYPAZIA

10 Ottobre 2024 | Con gli occhi delle donne

Quanti uomini secondo voi si sono domandati perché le stelle non cadono giù dal cielo.

Ma chi ascoltato il saggio, sa benissimo che le stelle non cadono:
esse ruotano da est a ovest, seguendo il corso più perfetto mai concepito, il cerchio.

Foto di Camilla Di Bella Vecchi (@yanarienn)

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MIO FRATELLO È UN RAPACE
Ortensia Macioci Ortensia Macioci

MIO FRATELLO È UN RAPACE

13 Settembre 2024 | Pensiero alle piante e al sangue

Esiste un tempo in cui il volo del rapace si accorda con la danza della Terra.
Come se scegliesse di arrendersi alle correnti senza più sbattere le ali, in quel momento tu perdi la percezione di chi si stia muovendo davvero: se il rapace, la Terra o tu che guardi.
Avviene una strana confusione per cui sai che le possibilità sono tre, ma nessuna ti soddisfa. E allora torni a credere che sia solo un’illusione.

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AIREO, IN NOME DELLE VETTE
Ortensia Macioci Ortensia Macioci

AIREO, IN NOME DELLE VETTE

18 Agosto 2024 | Pensiero fulmine a ciel sereno

Quando da una vetta guardi un’altra vetta tutto è immobile, come in preghiera.
Quando da una vetta guardi a valle, tutto è mosso dall’alto, come nel dubbio.
Puoi addirittura contornare con il dito l’ombra (a valle) delle nuvole (sopra di te): mentre i pastori giù si sentono impalliditi e fiacchi dal grigiume, tu sai che di lì a poco arriverà un nuovo sole, poiché quel buio è pura ombra passeggera di una nuvola viandante.

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IL FASCINO DELL’APOCALISSE DI KORE
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IL FASCINO DELL’APOCALISSE DI KORE

3 Agosto 2024 | Pensieri enantiosemici sul mito

Che sia una di quelle cose da provare almeno una volta nella vita.
Una di quelle cose in cui cascare; terrificante, dissociante, e tremendamente affascinante.
La visione dell’Apocalisse, la caduta nella tana del bianconiglio: tu immobile in attrattiva e congelamento, mentre attorno cambia muta ribolle e tu, ancora, diminuisci sempre più, quasi immemorabile.
Spesso, raramente o meno, accade.

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LA COMETA CHE SFIDÒ LA VITA E LA RESURREZIONE
Ortensia Macioci Ortensia Macioci

LA COMETA CHE SFIDÒ LA VITA E LA RESURREZIONE

28 Luglio 2024 I Storia di vite passate nel 1432 d.C.

Jericho voleva essere madre. Io volevo essere martire, senza saperlo. Cometa.

Dione voleva essere martire. Io volevo essere madre, senza saperlo. Resurrezione.

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PENSIERO VIOLA
Ortensia Macioci Ortensia Macioci

PENSIERO VIOLA

14 Luglio 2024 | In memoria al mio Maestro Bill Viola

Ogni nascita è una celebrazione, di una morte dillà.
Ogni morte è una celebrazione, di una nascita di qua, liquida.
E dal Vuoto nascono e muoiono entrambe.

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ZEFIRO FORZA MIA
Ortensia Macioci Ortensia Macioci

ZEFIRO FORZA MIA

14 Giugno 2024 | Poemetto ad alta voce

La mia Anima aveva un tic, quello di disegnare cerchi concentrici ovunque fosse. 
Uno di quei tic che restano anche quando cerchi di sbarazzartene. 
Uno di quelli che forse vengono trasmessi, chissà.

Ce lo ha lei e ce lo hai tu. Nulla più.

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RESIDUI (EXTRACT)
Ortensia Macioci Ortensia Macioci

RESIDUI (EXTRACT)

Coro poetico estratto da “Residui” | Dialogo a due voci

È tutta una questione di lasciarsi sfuggire, rimanere intrisi e inermi, mobili e permeati.
Condivisi e ispirati da ogni fresco pezzo losco osso.

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L’ORACOLO // IL CANE, LA LUPA E L’ARAGOSTA
Ortensia Macioci Ortensia Macioci

L’ORACOLO // IL CANE, LA LUPA E L’ARAGOSTA

Dal 29 Novembre 2023 | Un poemetto senza capo né coda

Questa è la storia di chi da dentro si prova disperatamente a leggere.
Questa è la storia dell’esterno che si muove per donare, ogni attimo, atomi e codici: paradigmi dell’esistenza.
Questa è la storia di chi si è lasciato mordere, perdendo la linfa e gli atti secolari.
Questa è la storia di chi si sceglie umano, di chi alla fine, senza capo né coda, addenterà la carne.

L’ORACOLO è ciò che tutto sa, in qualsiasi modo andrà
IL CANE è la parte mansueta, umana, fedele, media, autodistruttrice
LA LUPA è la parte selvaggia, animale, istintiva, coraggiosa
L’ARAGOSTA è la parte intuitiva, profonda, subconcia

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VOGLIO ESSERE UMANA
Ortensia Macioci Ortensia Macioci

VOGLIO ESSERE UMANA

4 Novembre 2023 | Poesia
Pumahuanca, 4000 metri, Perù

Voglio essere umana
che si parli di fronzoli o che si parli di sottili mostri
di ogni dove e in ogni voto

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DRAGHI

1 Ottobre 2023 | Poesia

La solitudine di file si è fatta ramo,
Segue
Senza percezioni
La fisarmonica della madre

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DANZA NUDA
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DANZA NUDA

23 Giugno 2023 | Poesia

La tiritera di un corvo
è più reale e regale
di ciò che voi
imbianchini di assenza
spifferate alle cortecce

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ELLA SI TRADUSSE IN CIELO

19 Marzo 2023 | Poesia

Spengo ogni riflesso
Lo lascio scricchiolare via
Perché l’acqua fa così
Di tanto in tanto si abbraccia

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POLYEIDEIA

27 Gennaio 2023 | Poesia
Per Ade e per Persefone

Domarsi è scegliere di non battere ciglio
Quando l’incantesimo sfiamma

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CHENOSI
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CHENOSI

31 Luglio 2021 | Poesia

Il silenzio di questi spazi infiniti mi spaventa
Continuo ad intruppare, ad ogni assestamento, con qualcosa di plasticoso. Come se dovessi fare i conti con quello che c’è.

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A VOI, IMBALSAMATORI DI EROI
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A VOI, IMBALSAMATORI DI EROI

24 Aprile 2024 | Poesia powered by Aarān

LEI: Tu lo sai? / Cosa hai appena fatto?
LUI: Scorticare impianti / Raschiare via le strade

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LUCERTOLE
Ortensia Macioci Ortensia Macioci

LUCERTOLE

19 Marzo 2020 | Poesia

Non mi vedo a trent’anni ad assaggiare locuste da hotel, ma non vedo nemmeno come possa ignorare queste stagioni marce e insoddisfatte dell’Aria.

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Trovate Ortensia:

la sua meccanica è la solitudine eiaculatoria.

La sua solitudine è la meccanica

eiaculatoria.

Trovate i gesti mostruosi di Ortensia:

la sua solitudine è popolata di spettri, e gli spettri la popolano di solitudine.

E il suo amore rumina e non può uscire dalla casa.

E la sua luce vibra pertanto fra le mura, con la luce, con gli spettri, con l’amore che non esce di casa.

Con lo spettro solo dell’amore, con lo

rispecchiamento dell’amore, con il disincanto, l’incanto e la frenesia.

Cercate Ortensia:

cercate la sua vibrante umiltà che non si sa dar pace, e che non trova l’addio a nessuno, e che dice

addio sempre e a nessuno, ed a tutti solleva il cappellino estivo, col gesto inusitato della pietà.

Trovate Ortensia che nella sua solitudine popola il mondo civile di selvaggi.

E il canto della chitarra a lei non basta più.

E il condono della chitarra a lei non basta più!

Trovate Ortensia che muore fra i lillà della vallata impietosita; impietrita.

Trovate Ortensia che muore sorridendo di tra i lillà della vallata,

trovatela che muore e sorride ed è stranamente felice, fra i lillà della vallata, della vallata

che l’ignora.

Popolata è la sua solitudine di

spettri e di fiabe, popolata è la sua gioia di strana erba e strano fiore - che non perde (mai) l’odore.

— Alda Merini

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